domenica 9 ottobre 2011

REDDITO DI BASE: C'E' UNA PROPOSTA DI LEGGE

Quello dell'introduzione del reddito di base dovrebbe essere, secondo noi, uno dei cardini di una radicale riforma del settore economico-finanziario, finalizzata alla costruzione di una società veramente libera, giusta ed equilibrata in tutti i suoi settori. Le linee-guida relative all'applicazione del reddito di base sono state esposte ottimamente tempo fa dal prof. Andrea Fumagalli, nelle sue 10 Tesi qui allegate, elaborate nel 1998. Il tema torna di grande attualità oggi in coincidenza con la seria crisi economico-finanziaria che ha colpito gran parte dell'Occidente, e che può costituire l'occasione buona per introdurre le necessarie riforme radicali.

Un po' a sorpresa abbiamo appreso che è stato elaborato in Italia un disegno di legge da parte di alcuni parlamentari del PD, teso appunto ad introdurre una forma di reddito di base, anche se con modalità piuttosto diverse da quelle da noi auspicate (quelle elaborate dal prof. Fumagalli). In realtà infatti tale disegno di legge non propone di istituire un reddito permanente erogato a vita a tutti i cittadini senza altri requisiti come prevedono le sopracitate 10 Tesi, ma di ampliare e rendere più consistenti ed efficaci i sussidi di disoccupazione già esistenti, che attualmente sono piuttosto scarsi e lasciano scoperta una larga parte della popolazione. Secondo questa proposta di legge quindi i beneficiari del reddito di base sarebbero soltano i disoccupati, gli inoccupati e i precari, e solo per il periodo di disoccupazione. Una differenza non da poco che secondo noi non riformerebbe abbastanza la società, ma che comunque, se non altro, tenderebbe ad allineare il nostro Paese a quelli più avanzati del centro-nord Europa, che già da tempo dispongono di sistemi di questo tipo. Non la soluzione che vorremmo noi, ma comunque un passo avanti in quella direzione. Resta però il problema che la proposta è stata elaborata da parlamentari di minoranza, e che pertanto non potrebbe passare senza il contributo, tutt'altro che scontato, di almeno una parte della maggioranza.

Un'altra cosa interessante da sottolineare è che il movimento dei cosiddetti Indignados, che si è formato spontaneamente in conseguenza della crisi e si sta allargando a macchia d'olio in gran parte dell'Occidente, tra le sue proposte ha proprio quella del reddito di base e nella forma secondo noi più corretta e avanzata. La stessa idea inoltre la ritroviamo anche nel programma del neonato Piraten Partei tedesco, che alle recentissime elezioni locali di Berlino ha ottenuto un notevolissimo e inaspettato 9% dei voti. Tutto questo sembra far intendere che qualcosa di veramente interessante comincia a muoversi in Occidente, nella direzione di una radicale riforma del mondo economico-finanziario, quantomeno a livello di idee condivise da settori sempre più ampi della popolazione. Nel 2012, in coincidenza con il culminare della quadratura Urano-Plutone che simboleggia astrologicamente la situazione, è probabile che anche la crisi raggiunga il suo culmine, e sarà allora che vedremo se le nuove idee e istanze emergenti avranno la forza sufficiente per imporsi su quelle vecchie che hanno determinato la crisi stessa, o se invece queste ultime riusciranno a mantenere la loro posizione dominante con le buone o con le cattive.