L'ottimo blog Vogliaditerra del nostro amico Ste segnala un video informativo, prodotto in Germania, sul Reddito di Cittadinanza o Reddito di Base, un tema sul quale siamo intervenuti più volte anche noi e che riteniamo particolarmente cruciale soprattutto in questa fase di crisi economico-finanziaria. Il video è in tedesco ma con sottotitoli in varie lingue, tra cui anche l'italiano. La durata è di circa un'ora e mezzo, la lingua dei sottotitoli può essere selezionata nella barra degli strumenti dell'interfaccia video. Vi raccomandiamo di guardarlo. Qui sotto il link alla pagina web che ospita il video.
Video Reddito di Cittadinanza
Visualizzazione post con etichetta reddito di cittadinanza. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta reddito di cittadinanza. Mostra tutti i post
giovedì 7 maggio 2009
mercoledì 21 gennaio 2009
REDDITO DI CITTADINANZA: COME DOCUMENTARSI
Torniamo ancora sulla questione del reddito di cittadinanza, un'idea che secondo noi rappresenta un'interessante proposta in grado di rendere più equo il sistema di distribuzione delle risorse economiche tra i cittadini, di migliorare notevolmente le relazioni tra le varie componenti dell'organismo sociale e di favorire non meno interessanti riforme in ambito fiscale e nel mondo del lavoro. Dopo aver fatto una rapida ricerca in rete, abbiamo selezionato una serie di siti e di articoli che vogliamo consigliarvi al fine di documentarvi a fondo su questa proposta e su altre similari, in modo che possiate farvi un'idea chiara su tutti i suoi aspetti e dettagli. Questo è necessario anche perchè esistono diverse forme di reddito di cittadinanza (basic income in inglese) o altre proposte simili, ed è importante conoscere le differenze in modo da non confondere le cose. Per cominciare vi proponiamo quattro links fondamentali: tre riguardano le principali associazioni, una mondiale, una americana e l'altra italiana, che si occupano della promozione di questa proposta, mentre il quarto si collega alla pagina dove il prof. Andrea Fumagalli, tra i più impegnati promotori del reddito di cittadinanza in Italia, espone le sue 10 Tesi su questo tema. Teniamo a precisare che il reddito di cittadinanza come lo intendiamo noi è appunto quello illustrato dal prof. Fumagalli nelle sue 10 Tesi. Ecco i links:
Basic Income Network Italia
Basic Income Earth Network
U.S: Basic Income Guarantee Network
10 Tesi sul Reddito di Cittadinanza
Dopo questi primi 4 links fondamentali, ne aggiungiamo un altro che illustra nei dettagli le differenze tra due diverse forme di reddito di cittadinanza. Una è quella delle già citate 10 Tesi ed è quella che intendiamo noi, l'altra è invece una sorta di sussidio per disoccupati e/o indigenti, un po' come avviene nei paesi nordeuropei socialmente più avanzati del nostro. La differenza fondamentale tra i due sistemi è questa: mentre il reddito di cittadinanza vero e proprio è distribuito a tutti i cittadini indistintamente, in modo permanente e non richiede alcun requisito per accedervi, se non quello di esistere, il sussidio è invece distribuito solamente a certe categorie di persone che hanno certi requisiti (disoccupazione, povertà dimostrata) e solo per il tempo in cui sussistono i requisiti stessi. E' una differenza sostanziale dato che nel primo caso abbiamo una radicale riforma dell'intero sistema di distribuzione delle risorse economiche, mentre nel secondo abbiamo soltanto una delle tante forme di ammortizzatori sociali come sono ad esempio anche la cassa integrazione, la mobilità, l'indennità di disoccupazione ecc. Del tutto diversa anche la filosofia che sta dietro ad ognuna di queste due differenti proposte: nel primo caso viene del tutto eliminata la povertà e viene riconosciuta dignità e garantita sussistenza a tutti indistintamente, nel secondo caso invece si accetta l'esistenza della povertà cercando solamente di metterle un argine, peraltro con interventi soltanto parziali e temporanei, e si accetta l'esistenza di una categoria di 'esclusi' dal sistema e dal benessere. Purtroppo qualcuno usa il termine reddito di cittadinanza riferendosi a questo secondo sistema che è in realtà un semplice ammortizzatore sociale, e da qui può nascere la confusione. Inseriamo allora un link ad un articolo che illustra nei dettagli le differenze tra i due sistemi. Il secondo link si riferisce invece ad un articolo sul reddito di cittadinanza scritto da un esponente della CGIL del Trentino, che dimostra come questo tema cominci ad essere preso seriamente in considerazione anche in ambito sindacale.
Reddito di cittadinanza, se non ora quando?
Ammortizzatori sociali e reddito di cittadinanza
Infine concludiamo questa serie di links con alcune pagine che illustrano alcune sperimentazioni che vengono attualmente fatte in ambito locale in Italia (Campania e Friuli), ma va detto che queste non riguardano il reddito di cittadinanza che intendiamo noi, ma piuttosto una forma di sussidio per disoccupati/indigenti in stile nord-europeo, che è sicuramente meglio di niente ma che è ben lontano da ciò che vorremmo, anche se viene impropriamente chiamato con lo stesso nome. Il reddito di cittadinanza propriamente detto fino ad ora in Italia non è stato ancora sperimentato nemmeno in ambito locale, almeno per quanto ne sappiamo noi.
Reddito di cittadinanza - Regione Campania
Reddito di cittadinanza - Regione Friuli Venezia Giulia
Basic Income Network Italia
Basic Income Earth Network
U.S: Basic Income Guarantee Network
10 Tesi sul Reddito di Cittadinanza
Dopo questi primi 4 links fondamentali, ne aggiungiamo un altro che illustra nei dettagli le differenze tra due diverse forme di reddito di cittadinanza. Una è quella delle già citate 10 Tesi ed è quella che intendiamo noi, l'altra è invece una sorta di sussidio per disoccupati e/o indigenti, un po' come avviene nei paesi nordeuropei socialmente più avanzati del nostro. La differenza fondamentale tra i due sistemi è questa: mentre il reddito di cittadinanza vero e proprio è distribuito a tutti i cittadini indistintamente, in modo permanente e non richiede alcun requisito per accedervi, se non quello di esistere, il sussidio è invece distribuito solamente a certe categorie di persone che hanno certi requisiti (disoccupazione, povertà dimostrata) e solo per il tempo in cui sussistono i requisiti stessi. E' una differenza sostanziale dato che nel primo caso abbiamo una radicale riforma dell'intero sistema di distribuzione delle risorse economiche, mentre nel secondo abbiamo soltanto una delle tante forme di ammortizzatori sociali come sono ad esempio anche la cassa integrazione, la mobilità, l'indennità di disoccupazione ecc. Del tutto diversa anche la filosofia che sta dietro ad ognuna di queste due differenti proposte: nel primo caso viene del tutto eliminata la povertà e viene riconosciuta dignità e garantita sussistenza a tutti indistintamente, nel secondo caso invece si accetta l'esistenza della povertà cercando solamente di metterle un argine, peraltro con interventi soltanto parziali e temporanei, e si accetta l'esistenza di una categoria di 'esclusi' dal sistema e dal benessere. Purtroppo qualcuno usa il termine reddito di cittadinanza riferendosi a questo secondo sistema che è in realtà un semplice ammortizzatore sociale, e da qui può nascere la confusione. Inseriamo allora un link ad un articolo che illustra nei dettagli le differenze tra i due sistemi. Il secondo link si riferisce invece ad un articolo sul reddito di cittadinanza scritto da un esponente della CGIL del Trentino, che dimostra come questo tema cominci ad essere preso seriamente in considerazione anche in ambito sindacale.
Reddito di cittadinanza, se non ora quando?
Ammortizzatori sociali e reddito di cittadinanza
Infine concludiamo questa serie di links con alcune pagine che illustrano alcune sperimentazioni che vengono attualmente fatte in ambito locale in Italia (Campania e Friuli), ma va detto che queste non riguardano il reddito di cittadinanza che intendiamo noi, ma piuttosto una forma di sussidio per disoccupati/indigenti in stile nord-europeo, che è sicuramente meglio di niente ma che è ben lontano da ciò che vorremmo, anche se viene impropriamente chiamato con lo stesso nome. Il reddito di cittadinanza propriamente detto fino ad ora in Italia non è stato ancora sperimentato nemmeno in ambito locale, almeno per quanto ne sappiamo noi.
Reddito di cittadinanza - Regione Campania
Reddito di cittadinanza - Regione Friuli Venezia Giulia
Etichette:
andrea fumagalli,
economia,
reddito di cittadinanza
giovedì 15 gennaio 2009
ECONOMIA: IL REDDITO DI CITTADINANZA
Ancora una volta è un fatto accaduto in questi giorni a fornirci lo spunto per tornare a parlare di economia, con particolare riferimento all'attuale crisi globale che contiene in sè anche la grande opportunità di operare un radicale cambiamento dell'intero sistema. Il fatto in questione riguarda un'azienda di Sassuolo, cittadina del modenese arcinota per essere la capitale italiana dell'industria delle piastrelle in ceramica. Un'azienda florida e famosa a livello internazionale nel commercio delle piastrelle, è improvvisamente crollata sotto i colpi della crisi, lasciando a casa oltre 700 dipendenti da un giorno all'altro. Se è vero, come si dice, che la crisi deve ancora raggiungere il suo picco, è ipotizzabile che molte altre aziende in Italia e altrove facciano la stessa fine, lasciando senza reddito migliaia di persone.
Gli ammortizzatori sociali nel nostro paese sono quello che sono, sappiamo tutti che sono scarsi e insufficienti, a differenza di quanto accade in paesi europei più avanzati. Fino ad ora il nostro governo ha affrontato la questione in modo a dir poco dilettantesco, attraverso la trovata indecente e umiliante della social card voluta dal ministro Tremonti, una social card che peraltro, come afferma oggi un articolo di Repubblica, in un terzo dei casi pare che non sia stata nemmeno caricata (!), aggiungendo all'umiliazione anche la beffa. La possibile catastrofe sociale incombente potrebbe invece costituire l'occasione giusta per rivedere in modo ben più incisivo il sistema economico attraverso la proposta del reddito di cittadinanza, una forma di reddito-base stabile e indipendente dall'attività lavorativa, cumulabile con i redditi da lavoro e altro, che lo Stato distribuisce a tutti indistintamente per garantire a chiunque sussistenza e il minimo indispensabile. Questo sistema eliminerebbe in un colpo solo la povertà, e garantirebbe a tutti un diritto fondamentale e irrinunciabile, il diritto di esistere. Il reddito di cittadinanza sostituirebbe tutti gli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione, l'indennità di disoccupazione, la mobilità e altri simili, ma non i servizi sociali e le pensioni che resterebbero in vigore. La sua applicazione comporterebbe inoltre un'importante riforma anche del sistema fiscale.
Se qualcuno pensa che l'idea del reddito di cittadinanza sia la solita proposta utopistica inventata da qualche idealista lunare, si sbaglia; si tratta invece di un'idea sostenuta da fior di economisti ed esperti con i piedi per terra, che ne affermano la fattibilità cifre alla mano. L'applicazione di questa proposta altamente innovativa comporterebbe una vera rivoluzione a livello sociale e culturale, con l'assai probabile risultato di una società molto più equa e giusta sul piano della distribuzione delle risorse, molto più rilassata e meno conflittuale sul piano dei rapporti tra i diversi settori della società stessa, di un notevole aumento del livello generale di benessere sia interiore che esteriore riducendo radicalmente lo stess da sopravvivenza, da competizione e da conflitto che avvelena la vita di un gran numero di cittadini.
A chi volesse documentarsi a fondo su questa proposta a nostro avviso molto interessante, consigliamo di leggere attentamente le 10 Tesi sul reddito di cittadinanza redatte dal prof. Andrea Fumagalli, docente di Economia Politica presso l'Università di Pavia. In queste Tesi il prof. Fumagalli illustra nei dettagli questa proposta e risponde a tutte le obiezioni che vengono fatte sia da destra che da sinistra. Già, perchè ad osteggiare il reddito di cittadinanza non sono soltanto, com'è ovvio, i sostenitori dell'economia iper-liberista (e iper-ingiusta, aggiungiamo noi) dominante, ma anche una parte della sinistra, per la precisione quella preistorica che non ha più niente di interessante da dire ormai da decenni.
Gli ammortizzatori sociali nel nostro paese sono quello che sono, sappiamo tutti che sono scarsi e insufficienti, a differenza di quanto accade in paesi europei più avanzati. Fino ad ora il nostro governo ha affrontato la questione in modo a dir poco dilettantesco, attraverso la trovata indecente e umiliante della social card voluta dal ministro Tremonti, una social card che peraltro, come afferma oggi un articolo di Repubblica, in un terzo dei casi pare che non sia stata nemmeno caricata (!), aggiungendo all'umiliazione anche la beffa. La possibile catastrofe sociale incombente potrebbe invece costituire l'occasione giusta per rivedere in modo ben più incisivo il sistema economico attraverso la proposta del reddito di cittadinanza, una forma di reddito-base stabile e indipendente dall'attività lavorativa, cumulabile con i redditi da lavoro e altro, che lo Stato distribuisce a tutti indistintamente per garantire a chiunque sussistenza e il minimo indispensabile. Questo sistema eliminerebbe in un colpo solo la povertà, e garantirebbe a tutti un diritto fondamentale e irrinunciabile, il diritto di esistere. Il reddito di cittadinanza sostituirebbe tutti gli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione, l'indennità di disoccupazione, la mobilità e altri simili, ma non i servizi sociali e le pensioni che resterebbero in vigore. La sua applicazione comporterebbe inoltre un'importante riforma anche del sistema fiscale.
Se qualcuno pensa che l'idea del reddito di cittadinanza sia la solita proposta utopistica inventata da qualche idealista lunare, si sbaglia; si tratta invece di un'idea sostenuta da fior di economisti ed esperti con i piedi per terra, che ne affermano la fattibilità cifre alla mano. L'applicazione di questa proposta altamente innovativa comporterebbe una vera rivoluzione a livello sociale e culturale, con l'assai probabile risultato di una società molto più equa e giusta sul piano della distribuzione delle risorse, molto più rilassata e meno conflittuale sul piano dei rapporti tra i diversi settori della società stessa, di un notevole aumento del livello generale di benessere sia interiore che esteriore riducendo radicalmente lo stess da sopravvivenza, da competizione e da conflitto che avvelena la vita di un gran numero di cittadini.
A chi volesse documentarsi a fondo su questa proposta a nostro avviso molto interessante, consigliamo di leggere attentamente le 10 Tesi sul reddito di cittadinanza redatte dal prof. Andrea Fumagalli, docente di Economia Politica presso l'Università di Pavia. In queste Tesi il prof. Fumagalli illustra nei dettagli questa proposta e risponde a tutte le obiezioni che vengono fatte sia da destra che da sinistra. Già, perchè ad osteggiare il reddito di cittadinanza non sono soltanto, com'è ovvio, i sostenitori dell'economia iper-liberista (e iper-ingiusta, aggiungiamo noi) dominante, ma anche una parte della sinistra, per la precisione quella preistorica che non ha più niente di interessante da dire ormai da decenni.
Etichette:
andrea fumagalli,
economia,
reddito di cittadinanza
Iscriviti a:
Post (Atom)