martedì 10 febbraio 2009

RIFLESSIONI SULLA VICENDA ENGLARO

Si è alla fine conclusa l'esistenza fisica di Eluana Englaro, da 17 anni in stato vegetativo a causa di un incidente. La vicenda come sapete ha suscitato un mare di polemiche, e purtroppo anche una serie di indecenti speculazioni politiche. Lo scontro era centrato sulla concezione della vita e della morte e su quanto un individuo sia più o meno libero di gestire questi due aspetti dell'esistenza. Per comprendere e poi commentare la vicenda è necessario fare una premessa indispensabile. Alla luce degli insegnamenti scientifico-spirituali cui facciamo riferimento, l'umanità sta attraversando un ben preciso percorso evolutivo, che comporta il graduale sviluppo di certe componenti e certe facoltà. Così come il bambino nasce, cresce accudito dai genitori e poi diventa un individuo autonomo, anche l'umanità nel suo complesso sta seguendo un percorso simile. Creata da entità spirituali più evolute che l'hanno per un certo tempo accudita e guidata, l'umanità sta gradualmente acquistando l'indipendenza e la libertà, attraverso lo sviluppo di una componente che l'Antroposofia chiama Io e che fornisce la facoltà di fare libere scelte. La fase iniziale in cui l'umanità era guidata dalle entità che l'hanno creata è raccontata da praticamente tutte le grandi tradizioni antiche, sotto varie forme come ad esempio il Giardino dell'Eden biblico, il Satya Yuga indù e molte altre. Successivamente, così come il bambino cresce e impara a conoscere il mondo e a rendersi indipendente, l'umanità tende ad allontanarsi dalla guida spirituale originaria e a fare scelte autonome, fino a diventare totalmente libera e indipendente. Questo percorso comporta inevitabilmente la conoscenza del Male perchè senza questo non può esserci libera scelta, e perchè il rendersi autonomi comporta fare esperienze non guidate che possono essere a volte dolorose, così come il bambino si scotta la prima volta che conosce il fuoco o prende la scossa la prima volta che conosce l'elettricità. Questa è la fase che le tradizioni rappresentano come la Caduta, che apparentemente può sembrare un'involuzione ma in realtà non la è. Infine, dopo i grandi conflitti dell'Era oscura, le tradizioni annunciano una nuova epoca di splendore spirituale, che viene rappresentata come una nuova Età dell'Oro, la Gerusalemme Celeste e in altri modi ancora.

Premesso questo, bisogna inoltre aggiungere che non tutti i singoli individui stanno attraversando la stessa fase evolutiva. Alcuni hanno già sviluppato un Io forte e robusto, altri l'hanno sviluppato solo parzialmente, altri ancora sono invece in una fase di sviluppo iniziale. Allo stesso modo, nel mondo coesistono persone mature, ragazzi e bambini. Tipicamente, la fase ancora iniziale di sviluppo dell'Io comporta un tipo di religiosità che potremmo definire un po' sognante e ingenua, che si trova in grande misura nei paesi in via di sviluppo e fa riferimento alle grandi confessioni exoteriche; ad una successiva fase di sviluppo dell'Io consegue l'allontanamento da questo tipo di religiosità e l'emergere dello scetticismo e della cultura scientifica moderna, che con le grandi religioni è apertamente in conflitto; una fase ulteriormente matura dell'Io comporta invece il recupero della spiritualità ma in una forma più avanzata, che non si scontra più con la scienza ma anzi ne rappresenta un consistente ampliamento degli orizzonti. Mentre nella fase iniziale la cultura è tutta centrata sul rispetto della tradizione (di cui le religioni si fanno portatrici) senza farsi tante domande e con ben pochi spazi di autonomia individuale, nelle fasi successive l'individuo assume sempre maggiore autonomia, che prima si manifesta attraverso il lato negativo dell'egoismo, ma poi evolve nella forma dell'individualismo etico, dove ogni singola entità decide autonomamente per sè ma senza mai andare contro gli interessi comuni, e questo per libera scelta e mai per costrizione.

Alla luce di quanto abbiamo appena detto, dovrebbe esser chiaro che tutte le diverse posizioni che si sono sentite a proposito del caso Englaro sono del tutto legittime. Chi si trova nella fase iniziale di sviluppo dell'Io non può che invocare il rispetto della tradizione e l' "affidarsi alle mani di Dio" per quanto concerne le decisioni sulla vita e sulla morte, e questa è la posizione della Chiesa e dei suoi seguaci. Chi però sta sviluppando un grado maggiore di autonomia è altrettanto legittimo che invochi la libertà di poter decidere da sè della propria vita e della propria morte senza affidarsi a un Dio nel quale magari con crede affatto. Infine, chi ha un Io ancor più sviluppato può giustamente reclamare il diritto di decidere sulla base di concezioni scientifico-spirituali lontane sia dalla religiosità sognante che dallo scetticismo materialistico.

Ora bisogna quindi chiedersi se esiste una risposta politica che possa conciliare questa diversità di posizioni, tutte legittime. Secondo noi questa risposta esiste e si chiama Testamento Biologico. Con questa soluzione ognuno potrà decidere sulla base delle proprie legittime convinzioni, qualunque esse siano, senza imporre il proprio credo a nessuno. Una società equilibrata infatti non può essere monolitica, e nessuno può imporre i propri valori agli altri. Tutte le posizioni devono essere rappresentate e rispettate, e l'unico modo per farlo è dare finalmente vita ad una buona legge sul Testamento Biologico. Forse potrebbe essere proprio questo lo scopo nascosto per il quale i 17 anni di vita vegetativa apparentemente assurdi vissuti da Eluana Englaro sono stati sacrificati in nome della collettività, fermo restando che ogni sacrificio individuale è destinato ad essere compensato in un'epoca successiva dai meccanismi del karma, e che a potersi sacrificare per gli altri sono solamente le grandi anime.

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