giovedì 7 luglio 2011

RELAZIONI, CONFLITTI E KARMA

Nelle relazioni tra individui è fisiologico che a volte ci siano controversie, contrasti, disaccordi e discussioni. Questo naturalmente è del tutto normale, e di regola tra persone ragionevoli tali divergenze si riescono a gestire e spesso anche a risolvere senza che si trasformino in aperti conflitti o ostilità permanente. In certi casi tuttavia accade che contrasti che potrebbero essere facilmente risolvibili generino reazioni vistosamente sproporzionate da parte di uno o entrambi i soggetti, anche quando si tratta di persone intelligenti e ragionevoli. E' da queste situazioni che spesso si creano poi dei conflitti insanabili. Come si possono spiegare reazioni che razionalmente appaiono così sproporzionate?

Studiando alcuni casi avvalendoci della scienza astrologica e di ciò che sappiamo dei meccanismi del karma e della reincarnazione, riteniamo che in quei casi il contrasto effettivo tra i due soggetti non riguardi l'episodio apparentemente scatenante che avviene in questa vita, ma qualcosa d'altro che risale ad un'altra vita e che può avere un rapporto di analogia con il contrasto attuale. In altre parole, l'episodio apparentemente scatenante funge da richiamo di qualche altro contrasto, ben più profondo, che è avvenuto in un'altra vita e che i due ovviamente non ricordano coscientemente, ma che il loro inconscio conserva in memoria. In questo modo si può così spiegare la sproporzione che si nota in queste circostanze tra l'episodio accaduto e la reazione scatenata. In realtà ciò che genera la reazione eccessiva è il richiamo di un altro e ben più importante conflitto, la natura del quale si può determinare studiando la sinastria astrologica tra i due soggetti.

A proposito di karma e dharma, si dovrebbe però tenere presente che il re-incontrarsi in questa vita tra soggetti che hanno avuto contrasti in passato, non è certo finalizzato a reiterare il conflitto, ma casomai a ripianarlo e risolverlo. In questo senso è un bene che il ricordo di un passato conflitto non sia più presente a livello cosciente in una nuova incarnazione, perlomeno fino a quando l'umanità non avrà imparato a gestire meglio le proprie emozioni. Può capitare inoltre che uno dei due, con una frase o un certo atteggiamento, vada inavvertitamente a toccare qualche nota dolente presente nell'inconscio dell'altro, dovuta a traumi di vite passate ancora non risolti, anche in mancanza di eventuali contrasti passati tra i due. In una circostanza del genere si può generare un conflitto che in realtà non ha alcuna ragione di esistere. Anzi, da un punto di vista spirituale chi inavvertitamente innesca la reazione dovrebbe essere ringraziato per aver consentito all'altro di divenire consapevole di una sua problematica irrisolta, sulla quale farebbe bene a lavorare. In un caso e nell'altro, appare evidente come l'acquisizione di un migliore controllo del proprio stato emotivo, di una più profonda conoscenza di sè e una gestione consapevole delle situazioni, siano il modo migliore per risolvere conflitti passati, per evitare di crearne dei nuovi e per lavorare al proprio auto-perfezionamento.

1 commento:

Anonimo ha detto...

vi propongo un paio di libri interessanti sull´argomento:

A: Brian Weiss
Tirolo: oltre le porte del tempo - rivivere le vite passate per guarire la vita presente

A: Raymond A. Moody
Titolo: la vita oltra la vita

A: Jeol L. Whitton, Joe Fisher
Titolo: dopo la morte prima della rinascita- un affascinante indagine sul bardo, il periodo intermedio tra la morte e una nuova vita

A: Allan Kardec
Titolo: il libro degli spiriti

il secondo e il terzo libro parlano di esperienze di pre-morte e del "mondo" dopo la morte, il terzo é una raccolta di domande e risposte su vari temi spirituali e non. buona lettura...