venerdì 12 ottobre 2007

CONSIDERAZIONI SULLA SITUAZIONE POLITICA ATTUALE

Tra pochi giorni si concretizzerà la nascita del nuovo Partito Democratico, che viene presentata come una grande novità nel panorama politico italiano. In realtà a noi non sembra che di grande novità si tratti, dato che il PD si fonderà sostanzialmente sulla fusione di due partiti già esistenti, dove operano personaggi arcinoti della politica, molti dei quali fanno parte dell'attuale governo in carica. In sostanza con il PD non vedremo affatto facce nuove, ma le stesse facce riorganizzate in un partito anzichè due. Un'operazione tutta interna al sistema, e quindi ben lontana da ciò di cui, a nostro avviso, ci sarebbe bisogno oggi in Italia e non solo. A noi par di vedere, tanto a destra quanto a sinistra, un mondo politico interessato più che altro ad occupare poltrone e favorire interessi personali o di 'casta', che opera spesso fuori dalla realtà e frequentemente in modo quantomeno discutibile, ad essere generosi. Certo non tutti sono così e non mancano alcuni esempi di vera dedizione al proprio ruolo di rappresentanza del cittadino, ma questo costituisce sempre più un'eccezione piuttosto che la regola. Nemmeno il recente ciclone Grillo, che sta creando qualche grattacapo all'establishment politico, ci pare che possa rappresentare una concreta speranza di cambiamento in meglio; per quanto ci riguarda, non riteniamo che sia una buona idea affidare i destini della nazione ad un comico (bravissimo, per carità). Il comico, secondo noi, è bene che faccia il suo mestiere, e il fatto che si ricorra ai comici per trovare una via di uscita all'inadeguatezza della politica è piuttosto il sintomo di quanto questa sia incapace di dare risposte credibili ai grandi temi sociali da affrontare.

Il mondo politico attuale, dicevamo, sia a destra che a sinistra ci pare lontano anni luce dalla nostra visione di una organizzazione economico-sociale-culturale fondata su una concezione spirituale dell'esistenza, e su valori al tempo stesso libertari e solidali. Una organizzazione di questo tipo era stata a suo tempo pensata e proposta da Rudolf Steiner, nella forma della tripartizione dell'organismo sociale. Secondo il fondatore dell'Antroposofia, questa idea, che si fondava sulle sue profonde conoscenze esoteriche relative ai meccanismi nascosti che regolano la vita e l'evoluzione, oltre che sulla sua elaborazione filosofica libertaria, sarebbe stata in grado al tempo stesso di conciliare le esigenze di sviluppo dell'individuo e della sua creatività con quelle della solidarietà collettiva, garantendo sussistenza, equità e libertà a tutti. In altre parole, la triarticolazione steineriana prendeva il meglio dei valori sia della destra (libertà d'iniziativa) che della sinistra (equità, solidarietà) ma collocandoli al loro giusto posto, evitando così il manifestarsi dei lati negativi degli uni e degli altri come avviene invece quando si pretende erroneamente di applicarli anche dove sono dannosi anzichè utili. Tutto questo, sullo sfondo di una filosofia di vita profondamente spirituale e umanitaria mirata a favorire l'evoluzione tanto del singolo quanto della collettività, lontanissima quindi da ideologie o sistemi che hanno prosperato facendo leva sull'abuso di potere, sul conflitto contro un 'nemico' da sconfiggere o sullo sfruttamento delle risorse individuali e collettive, attraverso la manipolazione palese o occulta del popolo e dei suoi istinti più bassi.

Nel sistema steineriano inoltre risultano fondamentali due fattori: l'autogestione e la responsabilizzazione, che già sono applicate nella gestione delle scuole Waldorf. Anche questo costituisce una completa rottura rispetto ai sistemi esistenti oggi, che si basano invece sulla delega e sugli intermediari, i quali finiscono assai spesso per costituirsi in 'casta' privilegiata per fare i propri interessi anzichè quelli di chi li ha eletti, e paradossalmente proprio grazie al consenso di questi ultimi. Nella triarticolazione ognuno è invece chiamato a contribuire alla gestione dell'organizzazione sociale assumendosene la responsabilità per quanto gli compete. Tutto ciò è di grandissima importanza ai fini dell'evoluzione individuale e collettiva, perchè l'interessamento diretto e la responsabilizzazione strutturano la personalità individuale e sviluppano il senso di appartenenza alla collettività, laddove invece la delega ad intermediari destruttura e deresponsabilizza attribuendo poteri smisurati a pochi che poi ne faranno quasi inevitabilmente abuso. Torneremo ancora a parlare di questo tema e in modo più approfondito, in quanto riteniamo che la triarticolazione sociale steineriana possa rappresentare un'alternativa seria e credibile all'attuale sistema dominato dall'invadenza dell'economia e degli interessi di 'casta' in tutti i settori.