venerdì 25 aprile 2008

LA MONETA LOCALE, PASSO IMPORTANTE PER RIFONDARE L'ECONOMIA

Come mostra oggi un articolo comparso sul Corriere online, comincia a farsi strada l'idea di introdurre nelle comunità locali una nuova moneta da affiancare all'euro, allo scopo di sostenere l'economia locale e di strappare alle banche il monopolio della stampa e della circolazione del denaro. Secondo noi queste iniziative costituiscono un passo interessante in direzione di una riorganizzazione dell'economia, che oggi con il suo strapotere accentrato su pochi grandi gruppi bancari e finanziari privati, ed esteso a tutti i settori della società, rappresenta il vero nodo cruciale che impedisce un sano ed equilibrato sviluppo della società stessa. Per chi non lo sapesse, la Banca d'Italia (che gestisce la circolazione del denaro nel nostro paese) è solo apparentemente un ente pubblico, che appartiene quindi alla comunità dei cittadini, mentre in realtà appartiene ad una serie di altre banche private che ne posseggono le azioni in varie percentuali. Questo significa che il denaro ufficialmente in corso (l'euro, nel nostro caso), bene pubblico per eccellenza e mezzo di interscambio di beni e servizi, appartiene e viene gestito da privati, con tutto ciò che ne consegue.

Ben vengano dunque queste iniziative mirate ad introdurre una moneta locale pubblica da affiancare all'euro voluto dalle grandi banche europee. Grazie a queste nuove monete locali si potrà cominciare a fare qualche passo teso a riportare l'economia ad essere ciò che deve essere, cioè un sistema che organizza l'interscambio di beni e servizi tra i cittadini e non un mezzo per arricchire pochi a spese di tanti, come di fatto è diventata in questa epoca moderna. Al contrario di quanto riporta l'articolo del Corriere, l'idea della moneta locale non è nata nè a Trento nè a Napoli, ma esiste ed è applicata già da diversi anni nella Federazione di Damanhur, una comunità piemontese che esiste ormai da circa tre decenni e che fonda i suoi valori sulla ricerca spirituale, la libera espressione creativa e l'economia locale. Sulla base di ciò che si legge nel sito della comunità, possiamo ritenere che Damanhur, così come la comunità di Sekem che abbiamo presentato nelle settimane scorse, rappresenti una sorta di anticipazione di come potrebbe essere una futura società più evoluta, basata su un circuito di comunità locali autonome, indipendenti e autosufficienti ma collegate tra loro sulla base di valori e ideali spirituali, libertari e solidali.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Molto interessante. Mi piacerebbe sapere se hai trovato le informazioni sul sito di damanhur, o se la tua è una conoscenza diretta.
Paola